Il Mistero dei Risvegli Notturni: capire e gestire il sonno dei bimbi
- Giada Ricci
- 22 ott 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 17 gen

È probabilmente la domanda più comune per ogni neogenitore.
È una fase di sviluppo normale? Una regressione? Dorme troppo di giorno o non abbastanza? Ha fame? Ha caldo, o magari troppo freddo?
La verità è che potrebbero essere una o più di queste cause, e il sonno del bambino è decisamente complesso.
I bambini stanno attraversando cambiamenti rapidissimi, e spesso, appena risolvono una difficoltà, ne compare una nuova. Esistono elementi che possiamo controllare, come la temperatura della stanza o il fastidio dei denti, ma il motivo principale dei risvegli notturni è di solito qualcosa di meno immediato e intuitivo.
Immagina questo scenario: un bimbo di 18 mesi trascorre tanto tempo all’aperto, fa lunghe dormite durante il giorno, ma quando arriva l’ora della nanna sembra pieno di energia.
L'ora di andare a letto si trasforma così in una battaglia, e anche dopo essersi addormentato si sveglia più volte durante la notte, risvegliandosi definitivamente alle 6 di mattina. Sta forse dormendo troppo di giorno? Contrariamente a quanto si pensi, la risposta è quasi sempre “no”. Spesso un bimbo in questa situazione ha bisogno di dormire di più, non di meno.
Per capire meglio questo comportamento, è utile conoscere come funziona il nostro sistema del sonno. Tre ore prima di quando dovremmo svegliarci, il corpo secerne un ormone chiamato cortisolo, un naturale stimolante che ci prepara per la veglia. Se il cortisolo è la "caffeina” naturale del risveglio, la melatonina è la camomilla serale: viene prodotta al calare della luce, aiutandoci ad addormentarci e a restare addormentati. È un sistema perfetto, ma anche sensibile e facilmente perturbabile.
Nel caso del nostro bimbo, durante la giornata trascorre molto tempo all’aperto e fa buoni pisolini, e tutto sembra favorevole alla produzione di melatonina per la notte. Tuttavia, una volta iniziata questa produzione, il suo sistema si aspetta che lui vada a dormire entro una certa finestra temporale.
Se ciò non accade, ecco che interviene il cortisolo, facendolo sembrare pieno di energia al momento sbagliato, e rendendo difficile l’addormentamento.
E come spieghiamo i risvegli notturni? Supponiamo che il ritmo circadiano del bambino preveda un risveglio alle 6:30. Circa tre ore prima, il corpo inizia a secernere cortisolo mentre la melatonina cala. Quando il piccolo raggiunge la fine di un ciclo di sonno verso le 3:30, si trova in uno stato di "risveglio leggero" con un po’ di stimolante naturale e senza sedativo. Se manca un’abilità di gestione autonoma del sonno, questo significa svegliarsi del tutto e lottare per riaddormentarsi.
Allora, come risolvere questa situazione? Anche se non esiste una “bacchetta magica” per regolare la produzione ormonale, ecco alcuni consigli per migliorare il sonno:
Esposizione alla luce naturale: Portalo fuori ogni giorno il più possibile, poiché la luce naturale supporta la produzione di melatonina durante la notte.
Rendere la stanza buia: Assicurati che la camera sia buia di notte e inizia ad abbassare le luci almeno un’ora prima della nanna.
Ridurre il tempo sugli schermi: Evita TV, tablet o telefoni un’ora prima di dormire (meglio ancora due), poiché emettono luce blu che stimola il cortisolo, interferendo col sonno.
Routine serale costante: Una routine stabile aiuta il bambino a imparare a riconoscere che può riaddormentarsi da solo, in un ambiente sicuro e familiare.
Non possiamo eliminare i risvegli notturni: tutti ci svegliamo più volte durante la notte. La vera abilità è imparare a riaddormentarci rapidamente. E anche se non possiamo evitare del tutto i risvegli del tuo bambino, possiamo aiutarlo a sviluppare la capacità di riconoscere che è al sicuro, stanco, e pronto a riaddormentarsi serenamente da solo.
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